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Socialnomics: il lato aziendale di Facebook

“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata e' indistinguibile dalla magia" Arthur C. Clarke

Quando si tratta di social network c'e' un marchio che prende il sopravvento nell'immaginario collettivo: Facebook.

Numerosi post, commenti, libri, corsi (anche Master più o meno ufficiali!) sono stati fatti sul re dei social ma nonostante le miliardi di parole spese un punto deve ancora essere messo ben in chiaro: l'uso puramente aziendale del più famoso dei social.

 
Ovviamente sono molteplici gli usi di Facebook, dal conmettersi com amici lontani, trovare notizie, curiosare tra le notifiche o gestire un'attività.
 
Quando nell'Ottobre 2011 decisi di concentrarmi sull'uso di Facebook come canale media preferenziale per sviluppare la mia azienda e quella dei miei clienti molti social media manager mi sconsigliarono questa scelta. Alcuni 'Guru' dissero (alcuni perfino da oltre Oceano) che Facebook era già vecchio, che il mercato sarebbe stato soppiantato da Twitter,Instagram, Google+ e molti altri.
 
A distanza di un anno devo dire che avevano parzialmente ragione.
Si, ragione, ma solo parzialmente.
 
Nell'era internet sono effettivamente molti i media da dover considerare (e differenziare e' sempre una buona strategia) - ma una realtà che molti ignorano e' che la specializzazione e' il salva condotto per l'effetto 'sono il Guru onnisciente e onnisapiente dei social media' che ormai (grazie al cielo!) ha più poca presa. 
 
Meglio essere onesti e presentarsi come specialisti reali di uno, massimo due canali media. Il mio era (ed e') Facebook.
 
Ci sono diverse ragioni per le quali ho scelto Facebook come punto centrale delle mie strategie social e di quelle per i miei clienti ma tutte ruotano attorno ad un aspetto chiave:
 
Facebook e' oggi il social più vicino alla Socialnomics (l'economia dei social media) 
 
Dopo un altro anno di lavoro sono sempre più convinto che ciò che conti per le aziende sia un sano ROI -ossia il ritorno sull'investimento.
 
Senza dilungarsi sui purismi dell'interazione, della comunicazione, del community management che in quanto addetti del settore conosciamo, quando parliamo ai clienti loro (giustamente) si preoccupano di di quando spenderanno e quale sarà il ritorno. In altre parole senza snaturare i social dovremo trovare il modo migliore per rendere i social 'aziendo-compaibili' facendoli monetizzare.
 
Niente soldi - niente gioco.
 
E torniamo dunque a Facebook.
 
Molti social, come Twitter e Google+ sono certamente più 'social' di Facebook dato che permettono di interagire, postare e rimanere in contatto raggiungendo risultati gratuiti come creare community e seguiti. Va detto che Facebook si e'invece trasformato in un portale (per le aziende) a pagamento quando si tratta di virale o fare offerte raggiungendo un numero utile di potenziali clienti.
 
Ad una prima analisi si potrebbe pensare che tutto ciò sia a svantaggio delle aziende. I soldi fanno rima con investimento - investimento fa rima con rischio.
 
Ma allora, perché pagare qualcosa quando li fuori c'è qualcosa di simile GRATIS?
 
La risposta la si trova in 3 concetti:
 
1. Paghiamo per ricevere un servizio (e se il servizio non è buono smettiamo di pagarelo)
 
Spenderesti soldi su qualcosa che non ti porta benefici tangibili? Assolutamente no. E nemmeno le aziende.
È nell'interesse di Facebook (atteggiamento made in USA!) garantire un servizio per il quale farsi pagare. Questo atteggiamento 'cost-oriented' ci permette dunque prima di tutto di poter facilmente creare un previsionale fisso.
 
E quando si ha un progetto basato su numeri fissi non solo si riesce a farlo meglio comprendere alle aziende - ma significa anche essere vicini alla strategia - agli obiettivi e ai risultati.
 
Inoltre il pagare un servizio funziona anche fa 'rete di sicurezza'- ogni volta che dobbiamo tarare una strategia o creare nuovi contenuti (o più semplicemente stiamo ponendo mano ad eventuali imprevisti) - quando si tratta di pubblicità a pagamento continueremo ad accumulare risultati in termini di MI PIACE e PERSONE CHE NE PARLANO - senza così perdere tempo.
 
2. I clienti meritano di sapere la verità: diciamo gli che vendiamo qualcosa è che non siamo ONG!
 
Dal lato dei clienti trovo Facebook più corretto. Siccome un'azienda paga per la propria pubblicità significa che ha uno scopo economico. Il fatto che le persone trovino questi scopi in una sezione apposita quale 'notizie sponsorizzate'da un'opportunita' libera di scelta al consumatore. Nella mia esperienza se stai cercando di vendere un prodotto/servizio e' sempre meglio annunciarlo apertamente ai propri clienti così che i realmente interessati si avvicineranno evitando perdite di tempo e accuse di poca chiarezza. Sempre meglio di dire loro: vieni a vedere questo articolo GRATUITO...100% GRATUITO...se vuoi acquista il mio libro...!.
 
Alle persone non piace essere prese in giro. Quindi evitiamo di vendergli qualcosa ogni volta che le incrociamo ma rimaniamo in un ruolo professionale senza dire bugie o nascondendoci dietro la faccia dei buoni boy-scout.
 
3. Facebook e'un 'one-stop-social'
 
Chi lavora nel settore social media sa che non esistono leggi universali. Ciò nonostante una cosa e' certa, il web e' veloce, molto veloce- e le persone che lo frequentano sono abituate a questa velocità perché significano non perdere tempo (e non abbiamo più tempo da perdere).
 
Data questa rapidità uno spazio web deve fornire 'un'esperienza 2.0 allargata' - non limitandosi alle sole informazioni generali. 
 
Facebook è oggi uno dei pochi social media che ci permette di dare quest'esperienza attraverso un'ampia gamma di personalizzazione che va dalla possibilità di inserire una piattaforma e-commerce, al fornire un ottimo servizio clienti o creare un vero e proprio sito web direttamente sul social.
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Grazie a queste possibilità di personalizzazione si può dunque usare Facebook adattandolo alle propri esigenze strategiche professionali investendo tempo e risorse in un unico spazio.
Al tempo stesso da non sottovalutare c'è un database di oltre un miliardo di iscritti che seppur siano raggiungibili solo con strategie a pagamento rimangono una certezza notevole negli interessi di qualunque azienda.
 
Quando si tratta di social network per aziende Facebook non può essere lasciato in disparte.
Nonostante il suo essere 'money-oriented' rimane un ottimo strumento di promozione e pubblicità grazie alle strategie aziendali che possono essere messe in atto. Il fatto stesso di pagare un servizio per raggiungere potenziali clienti, di dover dichiarare le intenzioni di vendita e/o promozione grazie alla sezione 'storie sponsorizzate' e le opzioni di personalizzazione, fanno di Facebook lo strumento chiave per quelle aziende che si prefiggono obiettivi economici reali. 
 
Nonostante il Re dei Social sembri ridursi ad una piattaforma 'niente soldi - niente gioco' quando si tratta di aziende, risultati e investimenti c'è un nome che spicca forte e che non si può evitare: Facebook. 

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